Non c’è mai stata necessità per gli abitanti di Pedemonte di salire fino al punto dove è stato costruito il Forte Belvedere, in quanto raggiungevano le zone boschive situate sotto questa fortezza per i loro lavori. Quando in seguito fu costruito Forte Belvedere, gli austriaci crearono anche una strada che congiungeva con il sentiero di cui racconteremo più avanti.
Uno dei punti di forza di questo sentiero è la possibilità di visitare il Forte austriaco all'arrivo. Recuperato con rigore storico e segnaletica molto esauriente, il Forte oggi è anche sede di un Museo della Grande Guerra, su richiesta sono previste anche visite guidate. Dalla piazza di Brancafora (quota 522 m) s’imbocca la strada asfaltata che porta alla casa di riposo. Sul primo tornante al di là struttura per anziani, parte subito in salita il sentiero dello Spieleck per Forte Belvedere. In circa trenta minuti raggiungiamo un incrocio dove arriva il sentiero proveniente da Contrà Ciechi (quota 720 m). Si sale ancora fino a località Crosetta (quota 790 m) dove s’imbocca il sentiero a sinistra seguendo il crinale dello Spieleck. Da qui il sentiero si fa ripido per un breve tratto e poi più clemente. Attraversiamo molti spazi un tempo adibiti alla produzione di carbone fino ad arrivare ai ruderi di un vecchio baito, dove ci meriteremo una sosta all’ombra di pecci e larici silenti. A quota 1050 m arriveremo alla sella di località Tabelle. Poi al crinale dello Spieleck quota 1038 m. Da qui la salita è più semplice e la mulattiera a tratti è scavata in parete. Il panorama sulla Val d’Astico e sui boschi di Fiorentini si fa ampio e davanti a noi appare la potente struttura della fortezza. Mediante un tratto rettilineo in breve ci ritroviamo sotto le bastionate in cemento della grande costruzione austroungarica,
poco sopra il piazzale d’entrata, quota 1177 m. Nei periodi estivi è aperto un bar, dove ci possiamo ristorare per la lunga fatica. Forte Belvedere fu uno dei più importanti forti austriaci, impediva la salita verso Trento dei nostri soldati. “Per Trento basto io” era il suo orgoglioso motto.
di Gino Sartori
Fonti: Sui sentieri della Val d’Astico di Liverio Carollo
Sentieri Val d’Astico e Altopiani Trentini- Sezione VIcentine C.A.I. - www.itineraritrekking.com -
La descrizione del sentiero è indicativa, lo scopo è di invogliare l'escursionista a percorrerlo. Consigliamo, per evitare di imbattersi in errori, di farsi accompagnare da persone del posto o da apposita guida.
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